Trail della Speranza – sul sentiero delle 3 Aquile

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Il nome Trail della speranza deriva dal fatto che parte del ricavato della manifestazione andrà in beneficenza per dare una speranza alle persone più bisognose, mentre sul sentiero delle 3 aquile perchè proprio nel mese di Luglio in questa zona si è visto spesso un passaggio di 3 aquile proveniente dall’est europeo. E’ una gara di casa per me, organizzata dal mio gruppo sportivo, alla mia seconda partecipazione anche se alla prima mi sono limitato alla gara corta dei 25 km.

Quest’anno dopo aver corso il Trail dell’Orsa, il mio primo Ultra trail, mi sono deciso di continuare con le medie distanze abbandonando così quelle che erano fino a qualche mese fa distanze di routine comprese tra i 20 km e i 35 km. Il trail della Speranza è suddiviso in due gare, una da 25 km e 1250 D+, l’altra da 40 km  e 2200 D+. La partenza è fissata per entrambe le corse dallo Chalet Novezza (VR) a mt. 1390 (1km dopo il rifugio Novezzina) per arrivare alla finish line fissata alla stazione sommitale della funivia Malcesine-Monte Baldo, luogo in cui si effettueranno anche le premiazioni del “Montefortiana challenge trail”. Entrambi i percorsi sono omologati CSI.

La mia preparazione al Trail della Speranza

Dopo aver corso il Trail dell’Orsa non ho avuto modo di cimentarmi in altre gare ma seguendo il consiglio dell’ortopedico ho cercato di alternare allenamento e riposo in modo da non affaticare troppo l’articolazione del ginocchio e prepararmi al meglio per il Trail della Speranza.  Allenamento si ma alternato: mtb e corsa. Nel frattempo ho avuto un colloquio con un altro ortopedico questa volta a causa dell’esito della radiografia effettuata un paio di mesi fa.

L’esito era: os trigonum e per questo ho deciso di farmi visitare da un ortopedico esperto nei problemi di piede e caviglia. Anche in questo caso l’ortopedico mi aveva consigliato di alternare bici o nuoto alla corsa, in più di utilizzare degli alza-talloni e di farmi realizzare dei plantari su misura. Il medico non crede che il dolore che mi affliggeva fosse dovuto esclusivamente all’os trigonum ma per lo più ad una infiammazione pregressa dell’inserzione del tendine d’Achille, per questo il consiglio finale è stato: ci rivediamo tra un paio di mesi.

Effettivamente il dolore maggiore mi è scomparso, ora mi rimane da capire se quello che provo dopo un allenamento è dovuto alla stessa infiammazione o al famoso osso che sarebbe da intervenire e togliere. Un passo alla volta andando per esclusione riuscirò a tornare come nuovo.

Ma veniamo all’allenamento. Dopo la gara di fine maggio ho continuato ad allenarmi come ho sempre fatto alternando corsa in piano alla corsa con dislivello. Non amo molto le ripetute ne tantomeno il fartlek, mi piace correre a sensazione, esco di casa senza sapere quanto e dove correrò, poi strada facendo imposto l’allenamento. Non ho mai fatto un lungo vero e proprio ma sempre allenamenti medio brevi.

Qualche settimana fa il mio amico Alberto mi ha invitato ad allenarmi ai piedi del Monte Baldo e così mi sono sparato 18 km e poco meno di 600 D+. Il problema maggiore è stato il caldo, tanto caldo e soprattutto niente punti acqua durante il percorso, fortunatamente ero equipaggiato bene con riserva idrica.

Nei giorni successivi approfittando anche di una trasferta lavorativa di un paio di settimane in Valpolicella (VR), mi sono allenato spesso sulle Piccole Dolomiti Venete, meglio conosciuto per noi della zona il Monte Carega. Il tempo non è stato clemente, infatti faceva freddo e vi erano nubi basse. Solo in due occasioni sono salito in cima, la prima da solo la seconda in occasione di una piccola gara a tempo denominata ”Il club sotto l’ora”.

La gara prevedeva la Salita al Rifugio Fraccaroli partendo dal Rifugio Revolto attraverso la via che ognuno desiderava percorrere,la più corta era di 5.5 km con D+ 900m, io ho seguito quella arrivando in cima con un tempo di 1h 2′ perdendo così la possibilità di ricevere in omaggio la ti-shirt della manifestazione che veniva regalata a tutti coloro che fossero arrivati in cima appunto sotto l’ora di tempo.

In sintesi: nel mese di giugno dunque tra una infiammazione e l’altra ho corso per un totale di 11 volte la distanza totale di 155.55 km con 3556 D+. Nel mese di luglio ad oggi (18.07.18) ho corso per un totale di 10 volte la distanza totale di 133.75 km con 4707 D+. Domenica 22 c.m. dunque la mia prossima gara, come sempre non importa il tempo con cui arriverò alla fine, l’importante per me è godermi minuto dopo minuto, km dopo km il viaggio che mi porterà dalla partenza alla fine.

Non è la destinazione, ma il viaggio che conta. (Jack Sparrow – Pirati dei Caraibi)

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