Podologo: esito visita e consigli

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Da un semplice dolore al ginocchio che in alcuni periodi dell’anno spariva, ad una serie di visite ed esami che sembrano non finire: Fisioterapista, Ortopedico, Tecnico Baropodometrico, Podologo e nuovamente Ortopedico.

Ma perchè tutte queste visite ed analisi?

Al primo accenno di dolore indipendentemente da quale parte del corpo arrivi, il mio consiglio non è uno ma ben cinque:

  1. stop immediato da tutte le attività fisiche se non si conosce l’entità e l’origine del dolore stesso;
  2. visita dal fisioterapista per una prima diagnosi a mano libere per scongiurare rotture di arti o legamenti;
  3. prenotazione di una ecografia o di una risonanza magnetica per capire l’entità dell’eventuale danno;
  4. visita da un ortopedico, podologo o fisiatra (a seconda del risultato dell’esame diagnostico);
  5. ripresa graduale degli allenamenti o riposo nel caso di grave infortunio.

Forse sarò un pò ipocondriaco ma il dolore mi tormentava da un paio di anni rendendo i miei allenamenti e le gare non proprio piacevoli. Fare tutte queste visite ed analisi che ho elencato ha permesso di scoprire 1. il tipo di problema, 2. scoprirne la causa, 3. scoprirne l’origine. Un semplice dolore al ginocchio ad esempio, se sottovalutato può trasformarsi in un infortunio più grave, almeno così è stato nel mio caso.

Non è raro infatti che da una semplice infiammazione si vada a finire alla rottura di un tendine con il conseguente stop per più mesi prima della ripresa. Facendo la visita dall’ortopedico (qui potete leggerne l’esito) ho scoperto la causa del mio dolore, e cioè una fase iniziale di degradamento della cartilagine rotulea. Con la successiva visita dal Podologo ne ho scoperto l’origine.

Perchè proprio il Podologo?

In primis il podologo mi è stato suggerito dal tecnico che ha eseguito l’esame baropodometrico in modo tale da studiare meglio l’esito dell’esame stesso e a valutare se ci fossero stati gli estremi per i plantari correttivi.

Il Podologo valuta la morfologia del piede e la sua funzionalità (sia in statica che dinamica) con tecniche strumentali per esami di baropodometria. La figura del Podologo trova campo di applicazione anche nel trattamento, mediante idonei plantari, di alterazioni della postura, con eventuale master universitario, in quanto il piede è un importante recettore del Sistema Tonico Posturale (STP).

Un assetto sbagliato del piede spesso derivante da ipertono-ipotono di catene muscolari crea uno squilibrio del STP che può causare dolori cronici recidivanti. L’applicazione di Ortesi per gli stimoli propriocettivi che modulano il segnale degli organi recettoriali del muscolo (apparato tendineo del Golgi e fusi neuromuscolari) possono riequilibrare lo squilibrio ed eliminare le tensioni (fonte wikipedia).

Qual’è stato dunque l’esito della visita?

In visita per valutazione funzionale, il paziente segnala dolore femororotuleo come da diagnosi ortopedica. Porta a mia osservazione esame baropodometrico che evidenzia insufficienza funzionale del primo raggio. All’E.O. (che non ho capito cos’è) si evidenzia asse medializzato di sottoastragalica in carico. In deambulazione si osserva pronazione che permane in midstance e relativa insufficienza funzionale della prima metatarso falangea. Quadro coerente con sindrome pronatoria da asse medializzato di sottoastragalica. Viste le richieste funzionali (running e trail running) si consiglia in prima battuta l’utilizzo di calzature tipo A4 per ridurre i momenti pronatori (e momenti di valgismo al ginocchio) specie sulle lunghe distanze.

Podologo vs Ortopedico: due consigli differenti per lo stesso problema

Mentre l’Ortopedico mi aveva consigliato delle scarpe più ammortizzate, il Podologo ha ribaltato la situazione consigliandomi delle scarpe A4, cioè scarpe stabili. Chi ha ragione? Io direi entrambi.

Mentre l’Ortopedico ha suggerito delle scarpe più ammortizzate per cercare di ridurre la forza d’impatto che si genera quando le gambe toccano il terreno, il Podologo andando alla base del problema, ha consigliato un paio di scarpe stabili con cui vuole ”ridurre i momenti pronatori che portano valgismo al ginocchio” che provocano il dolore e il lento deterioramento della cartilagine rotulea.

Concludendo

Con l’assunzione di Syalox 300 plus (acido ialuronico) e il potenziamento del vasto mediale, gradualmente ho ripreso gli allenamenti ed al momento il dolore sembra attenuato per non dire del tutto sparito. Non ho ancora avuto modo di provare le nuove scarpe ordinate in negozio perchè vi è un ritardo nella consegna del mio numero (farò una recensione dopo averle provate) ma sono certo che sarà un ulteriore aiuto alla risoluzione del problema al ginocchio

Rimanete sempre sintonizzati per conoscere gli sviluppi e per leggere i nuovi articoli sulla preparazione al Trail dei Brac e della mia prima gara di Ultra Trail (Trail dell’Orsa 50km – 3000D+). Stay tuned

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