
Ci sono letture che passano inosservate, altre invece che ti rimangono dentro. E’ proprio quello che è successo con La grande corsa di Francesco Prossen. Un libro che si lascia leggere con gusto, ti appassiona, ti emoziona e chiudendo gli occhi sembra di essere li, fianco a fianco di Francesco nella sua folle corsa sui sentieri del Tor Des Geants
Di cosa parla la grande corsa?
Per chi conosce il mondo dell’Ultrarunning sicuramente sarà incappato almeno una volta in un articolo sul Tor Des Geants, appunto denominata La grande corsa. Questo libro, come molti altri, parla di quella che è sicuramente la gara più dura al mondo, di quell’avventura lunga 330 km attraverso le Alpi partendo e ritornando a Courmayeur seguendo le tracce dell’alte via 1 e 2 della Valle D’Aosta.
Francesco, l’autore, lo conosco solo tramite social. Dopo aver letto il suo libro nel lontano 2016 sono andato alla sua ricerca per fargli i complimenti, un libro che oltre ad appassionarmi ancora oggi ogni volta che lo rileggo 0mi ha lasciato il segno, in tutti i sensi.
L’autore in questo libro, La grande corsa, racconta del suo viaggio attraverso i 330 km di percorso che lo dividono dalla partenza all’arrivo. Racconta di incontri, difficoltà, fatiche, emozioni e sensazioni. E come lui, centinaia di altri atleti, ognuno con una storia diversa da raccontare.
Passo dopo passo, sembrerà di essere con lui e godere delle bellezze che la natura ci offre. Passo dopo passo sembrerà di essere li, tra un sentiero ed un lago, tra un rifugio ed un bosco. Non è semplicemente una prova sportiva, ma una prova di vita che ognuno di noi nella vita, amanti delle gare estreme, dovremmo fare.
Quattro chiacchiere con l’autore
Dopo aver riletto per l’ennesima volta La grande corsa, ho deciso di scrivere a Francesco e fargli ancora una volta i complimenti per il libro. Le letture sono soggettive, a me e piaciuto molto e non è detto che a te susciti le stesse emozioni. Ecco la sua risposta.
“Sogna in grande e osa fallire bisognerebbe averlo tutti ben presente anche perchè poi osando fallire
si scopre che non si fallisce mai perchè qualcosa di buono si porta sempre a casa. Grazie Vincenzo a
distanza di anni da quelle avventure e in un periodo dove un minimo di peso forma è lontano mi
emoziona sempre sentire parlare del Tor e di sapere che in qualche modo abbia portato qualcosa
nelle menti e nei cuori. In fondo siamo di quella categoria, la Vmista, cioè quelli che tra lavoro,
passioni e impegni inderogabili si presentano alle gare ben sapendo che potrebbero riuscirci come
no ma comunque ci provano e danno tutto il possibile, e forse qualcosa di piu. Penso che il libro
abbia dato questo, una testimonianza di normalità un po spinta, dai che ce la facciamo. Devo dire
che scrivere queste righe dopo aver letto le tue mi da la voglia di riprendere, con tutte le fatiche del
dire ai tendini di mettersi al lavoro.. vorranno? Cmq anch’io ora mi rileggo la Grande Corsa, ora
come ora tra l altro è come se fosse stato un altro a scriverlo visto il tempo passato. Grazie e a
presto per altre avventure.
Francesco prossen
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Buona lettura!!!

















