Forame Ovale Pervio: un altro stop!

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Forame Ovale Pervio

Prima di iniziare a raccontarti la mia storia, sai che cos’è il Forame Ovale Pervio? Ora te lo spiego. Il forame ovale pervio (detto comunemente FOP) è un’anomalia congenita del cuore che consiste nella persistenza di un tunnel (o piccolo buco dir si voglia), il Forame Ovale per l’appunto, che mette in comunicazione due camere cardiache, l’atrio destro e l’atrio sinistro. Da fonti statistiche è presente in una persona su quattro.

Che cos’è il Forame Ovale Pervio?

Il Forame Ovale è Pervio (dunque aperto) durante la vita fetale, e si chiude fisiologicamente subito dopo la nascita. Quando ciò non avviene (e accade più spesso di quanto si pensi) si parla di Forame Ovale Pervio. Un esempio di sportivo colpito da FOP è l’ex attaccante di Bari, Milan, Sampdoria e Real Madrid Antonio Cassano che, il 29 ottobre 2011 all’aeroporto di Milano Malpensa, quando giocava nel Milan di ritorno da una trasferta a Roma, ebbe un ictus.

Cassano fu subito ricoverato e i medici gli riscontrarono il blocco della circolazione del sangue in una parte del cervello (appunto un ictus). La causa del blocco, dichiararono i medici, venne trovata in un grumo di sangue (embolia grassosa) che bloccò qualche vaso sanguigno del cervello.

Quali sono i sintomi del Forame Ovale Pervio?

La letteratura medica dice che il Forame Ovale Pervio il più delle volte non ha sintomi, e il paziente spesso ci convive senza mai venirne a conoscenza. L’interesse nei confronti di questa anomalia deriva dalla sua associazione con gli eventi ischemici cerebrali cosiddetti criptogenici, ovvero senza una causa dimostrata.

Un’ischemia cerebrale può essere infatti determinata da un trombo che si forma nelle vene delle gambe, si stacca dalla parete delle stesse e prosegue fino all’atrio destro: qui, attraverso il Forame Ovale Pervio (senza passare dai polmoni), il trombo raggiunge l’atrio sinistro da dove può proseguire e ostruire varie arterie del corpo, comprese le arterie cerebrali.

Pertanto, il primo sintomo collegato alla presenza del Forame Ovale Pervio può essere un evento ischemico cerebrale; per questo, in presenza di un’ischemia cerebrale senza causa apparente, soprattutto nelle persone giovani, si procede a cercare l’eventuale causa con vari accertamenti, alcuni dei quali mirati alla ricerca del forame ovale pervio. (fonte Humanitas)

Trattamento e chiusura percutanea del FOP

La chiusura percutanea del forame ovale pervio è una procedura invasiva in cui delle specifiche protesi (chiamate anche ombrellino o device) vengono impiantate per ottenere una completa occlusione di questa comunicazione.

Chiusura del forame ovale pervio con device Amplatzer.

La procedura viene effettuata in anestesia generale mediante monitoraggio con ecocardiogramma trans-esofageo. In alternativa, può essere effettuata a paziente sveglio utilizzando l’ecocardiogramma intra-cardiaco.

L’accesso vascolare viene ottenuto pungendo una vena femorale (destra o sinistra) a livello della regione inguinale. Usando dei cateteri si arriva fino in atrio destro e si attraversa il tunnel del forame ovale posizionando il catetere in atrio sinistro (precisamente a livello di una vena polmonare, preferenzialmente la vena polmonare superiore sinistra). 

La maggior parte degli operatori sceglie la protesi da impiantare osservando l’entità dell’apertura del forame ovale una volta attraversato dal catetere (cosiddetto sollevamento della membrana della fossa ovale).

Diversi tipi di device di chiusura del forame ovale pervio.

In alcune circostanze, può essere utile gonfiare un pallone da sizing all’interno del forame ovale per capire la sua capacità di allargamento. Una volta valutata in modo ottimale l’anatomia del forame ovale, si procede all’impianto della protesi scelta. (fonte Salute Oggi)

6 febbraio 2024, il mio evento ischemico

Sono le 7 del mattino, mi sono appena svegliato e sono appena stato in bagno. Tutto è tranquillo, è una mattina come le altre e il giorno prima avevo corso un lungo di 3 ore e mezza in collina in previsione della mia prima gara dell’anno (che poi non farò).

Sono in forma, il lavoro del coach Dario sta funzionando alla grande ed in combinata con il nutrizionista, sono più in forma che mai e i risultati anche estetici cominciano ad arrivare. Fisico più asciutto, perdita di massa grassa in favore di muscoli e massa magra.

All’improvviso dal nulla, un forte rumore crescente si insinua nella mia testa, lo stesso fastidioso rumore che senti quando sei sottoposto ad una TAC. Crescente sempre più forte, sembra quasi che stia per esplodere tutto, inizio a perdere il controllo di braccia, gambe, bocca e tutto inizia a girarmi intorno.

Una sensazione che non ti auguro mai di vivere anche perché purtroppo sono rimasto cosciente per tutto il tempo. Chiamo mia moglie che dormiva ancora e in men che non si dica riesce a chiamare i soccorsi che arrivano in meno di 15 minuti, la fortuna di vivere a 3 km da un ospedale.

In pronto soccorso la diagnosi è ”sindrome vertiginosa” e dopo una TAC (che rileva una malformazione ad una vena che con una seconda TAC viene smentita) rimango su una barella prima, e in un letto dopo, in attesa fino alle ore 18 quando vengo dimesso perché i sintomi vertiginosi sono scomparsi.

Ore 20, ritorno in Pronto Soccorso

Neanche un paio d’ore dal mio rientro a casa dall’ospedale, comincio ad avvertire forte senso di nausea, vomito e forti vertigini che mi mettono in condizione di non poter muovere la testa in nessun modo. Richiamato il 118, in meno di 30 minuti, dopo avermi ripetuto i vari test funzionali del caso, ritorno in pronto soccorso e ci rimango fino alle 17 del giorno dopo, su una barella in un angolo senza sapere quel che mi accadrà.

Interrogato il neurochirurgo, dichiara di non ritenere urgente eseguire esami diagnostici ma consiglia il ricovero in reparto ed esecuzione di RM Encefalo, Cervicale e Dorsale con mezzo di contrasto e successiva rivalutazione con immagini.

Così vengo ricoverato e inizia il calvario durato 13 giorni in cui vengo sottoposto a vari esami del sangue, varie risonanze magnetiche (troncoencefalo, cervicale, dorsale), bubble test, holter cardiaco per 24 ore, elettrocardiogramma, elettrocardiogramma trans-esofageo (una specie di gastroscopia), eco doppler trans-cranico, eco doppler venoso, angio tac polmonare (ricerca di emboli), angio tac intracranico.

Praticamente non mi sono fatto mancare nulla e alla fine di tutto questo la diagnosi è arrivata: Ictus cerebellare che ha causato due lesioni ischemiche al cervelletto. La probabile causa ma non confermata del tutto è appunto Forame Ovale Pervio.

19 febbraio, dimissioni

Finalmente l’equipe medica del Dott. Fusina del reparto di Neurologia dell’Ospedale Fracastoro di San Bonifacio (VR) ha deciso che non ho più motivo di rimanere con loro, dunque vado a casa con una diagnosi in tasca ma senza una data di intervento per la risoluzione del problema. Sono stato fortunato, così mi hanno ripetuto in molti che mi hanno visto.

Dal primario ai suoi assistenti, dalle infermiere/i al personale medico tutto, dai miei amici ai miei parenti. Questa volta la fortuna ha bussato alla mia porta.

Ora non mi resta che attendere, così recita la lettera di dimissioni: “Il caso è stato discusso con il dott xxxxx, direttore della UO di Cardiologia di San Bonifacio e verrà discusso collegialmente con il TEAM cardiologico dedicato presso l’azienda Ospedaliera di Verona per indicazioni alla chiusura percutanea di Forame Ovale. Nel frattempo si consiglia prosecuzione di terapia con cardioaspirina 1 cp dopo pranzo e statina”.

Baciato dalla fortuna ho comprato un paio di gratta e vinci ma non ho vinto niente. Baciato dalla fortuna e grato di poter ancora scrivere e parlare, ho deciso di intraprendere il mio primo cammino (non religioso) in solitaria. A fine maggio partirò da Bologna fino a Firenze (probabile andata e ritorno in base alle tempistiche di viaggio) per percorrere la Via Degli Dei. Un cammino di 122 km che mi porterà alla scoperta di terre nuove e a me sconosciute tra l’Emilia Romagna e la Toscana. Buon cammino a me e a tutti i viandanti che incontrerò sui sentieri.