Un paio di anni fa, prima del Covid-19, un amico mi parlò del Trail dei Folendari. Mi raccontò di aver trascorso una giornata stupenda sui sentieri dei Monti Lessini e di aver partecipato ad una delle più belle gare a cui avesse preso parte.
Incuriosito ho atteso l’occasione buona, e così qualche mese fa mi sono iscritto al Trail dei Folendari.
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Il caso vuole che dopo la gara sul Monte Baldo, il Big Baldo, mi venga assegnato per l’ennesima volta il pettorale con il numero 1. Sia chiaro, non perché io sia un atleta forte e da primi posti in classifica, semplicemente perché sono il più veloce ad iscrivermi non appena vengono aperte le iscrizioni.
Le battute al ritiro del pettorale non mancano mai ma fa parte del gioco, fa parte dell’allegria che c’è attorno ad una manifestazione di Trailrunning in ogni parte della terra (almeno così mi è stata venduta.).
Veniamo a noi…. Sabato pomeriggio terminato il lavoro prendo il camper e mi dirigo a Cerro Veronese (VR), in piena Lessinia, tra i posti più belli, se non il più bello in assoluto della provincia di Verona. Diciamo anche che può essere definito uno dei posti naturali più belli del Veneto.
Arrivo e mi posiziono in un parcheggio a qualche centinaia di metri dalla partenza. Sistemo le mie poche cose e inizio a cenare. Saluto la moglie a casa e vado subito a letto. Sono le 20 ed era non so da quanto tempo che non andavo a dormire così presto. Una volta sotto le coperte inizia a piovere.
In camper tutto quello che accade all’esterno è amplificato all’interno, così come il suono della pioggia che comincia a picchettare il tetto. Non fa freddo così decido di non accendere il riscaldamento. Peccato che all’una di notte dovrò svegliarmi per cambiare la bombola che nel frattempo è terminata. Accendo al minimo la stufa e ritorno a dormire.
Al risveglio mi preparo una ricca colazione a base di thè verde e miele, dei pancake con burro di arachidi, uno yogurt, una banana e della frutta secca. Indosso una tuta e vado a ritirare il pacco gara.
Dopo essere ritornato in camper, vestito e preparato lo zaino, mi dirigo verso il nastro di partenza pronto per correre i 30 km e i 1400 D+ del Trail dei Folendari. Incontro qualche amico e qualche compagno di squadra, la km sport di San Martino Buon Albergo, foto di rito e via, pronti per correre.
Oggi niente tensione alla partenza, per me sarà un allenamento lungo 30 km in vista della mia prima maratona che correrò a Verona il 21 novembre prossimo, quindi oggi si corre in relax.
La gara
Talmente tanto relax che dopo soli 3 km dal via ecco che arriva la prima sfortuna. Piccolo scavigliamento con il piede sx e tanto tanto dolore che mi portano ad urlare e quasi piangere. Mi fermo una decina di minuti, mi accascio a terra e cerco di riprendermi. Nel frattempo cerco di sistemare meglio lo zaino e la posizione degli oggetti al suo interno.
Riprendo a correre molto dolorante ma non mollo. Corro male e sento la fatica tutta dal lato dx. La gara continua e dopo essere ripartito dall’ultima posizione, piano piano comincio a superare qualcuno fino ad arrivare a circa metà classifica. Ma si sa, la sfiga con me ci va a nozze.
15° km e ancora giù, questa volta cado e scaviglio ancora una volta sulla caviglia sx, un altro duro colpo che mi fa pensare al ritiro. Ma pensandoci bene rifiuto e passo avanti. Il panorama è mozzafiato, siamo nel pieno foliage della Lessinia. I colori ti lasciano a bocca aperta ed il panorama ti fa dimenticare del dolore alla caviglia.
Trail dei Folendari: l’arrivo
Passano i km, aumenta il dolore ma tengo duro. Arrivo finalmente alla fine dopo 3:58:44:50, 65° in classifica su 107 arrivati. Niente male, è il mio solito vizio quello di posizionarmi a metà classifica….più o meno.
Ma non importa, non è il tempo che mi interessa, mi piace arrivare alla fine e gustare ogni metro del mio viaggio. Un viaggio che rifarò molto volentieri il prossimo anno, e chissà che gli amici del Trail dei Folendari inseriscano tra le gare, anche una distanza un pò più lunga. Buon Trail dei Folendari 2022 a tutti!
