
Studi scientifici hanno spiegato perché corriamo lunghe distanze: probabilmente dipende da una sorta di gene del maratoneta
Perché corriamo? Una domanda che molti si sono posti seriamente e cui la scienza ha trovato le risposte nella storia: una mutazione genetica ci ha reso predisposti a correre lunghe distanze. Una ricerca dell’Università di Medicina di San Diego ha rilevato infatti ha affermato che ciò potrebbe risalire al nostro patrimonio genetico o meglio alla perdita di un gene specifico chiamato CMAH che ci rende adatti a correre una maratona. Quando si parla di maratona si sente spesso citare il famoso muro del maratoneta.
Perché ci sono state delle mutazioni genetiche nel corpo umano?
Nel corso della storia il corpo umano ha subito mutazioni genetiche, soprattutto per essere più efficaci nella caccia. Questi cambiamenti hanno fatto perdere il gene CMAH e secondo gli scienziati americani ciò ha contribuito a rendere l’essere umano più capace di percorrere lunghe distanze proprio per esigenze di evoluzione. In questo modo si aveva la possibilità di poter cacciare animali anche correndo a lungo.
Perché corriamo? Vantaggi e svantaggi della perdita del gene CMAH
Il gene CMAH cominciò a mutare già due milioni di anni fa e ciò cambiò anche il modo in cui ominidi e umani moderni utilizzavano gli acidi sialici, ovvero un gruppo di molecole di zucchero che ricoprono le superfici delle cellule degli animali. Tali molecole hanno anche il compito di interagire con le altre cellule e con l’ambiente circostante. La loro carenza si è dimostrata però vantaggiosa per noi, perché la perdita del gene CMAH ha concretamente migliorato le nostre capacità di correre lunghe distanze sviluppando anche il sistema immunitario. La perdita di questo gene però ha anche portato uno svantaggio, ovvero l’aver aumentato il rischio di diabete di tipo 2 e di cancro correlato al consumo di carne rossa. Ti stai preparando per correre una maratona? Ecco i migliori consigli per affrontare la gara.